Guerra

Caso Parabellum: “Memorie difensive” di Andrea Lombardi

La lettera "morta" che ho inviato ad Aldo Giannuli

Questo è il testo dell’e-mail che ho inviato ad Aldo Giannuli in data 1 maggio 2024, in seguito alla sua diretta YouTube del 30 aprile 2024 nella quale parla di me a partire dal minuto 4:30. A venti giorni dall’invio, nonostante abbia anche scritto un commento pubblico sotto i suoi video per notificargli la mia lettera, Aldo Giannuli non ha risposto. Ho deciso così di renderla pubblica, affinché tutti possano avere i corretti riferimenti per inquadrare la questione relativa a Parabellum.

Gentile Professore,
mi hanno segnalato il Suo video di ieri, all’inizio del quale parla di me, e ho deciso così di inviarLe questa “lettera” privata.

Avrei da fare alcune precisazioni su alcune cose cui Lei ha accennato, e dal momento che ha toccato l’argomento in maniera misurata e civile – e questo è il motivo per cui del resto ho deciso di scriverLe -, confido nel fatto che prenderà in considerazione il mio punto di vista.

Riepilogo brevemente la storia del mio rapporto con Mirko Campochiari, che inizia in realtà da lontano e in modo molto poco piacevole. 

È il 7 dicembre 2022 e Mirko Campochiari è insieme a Michele Boldrin, altro personaggio che mi ha scaricato addosso tonnellate di volgarità perché mi sono macchiato del reato di lesa maestà (Boldrin pretendeva che, intervistato da me insieme ad un altro professore universitario, io non chiamassi quest’ultimo “professore” solo perché lui mi ordinava di non farlo, in quanto a detta sua “in Italia tutti diventano professori” e quindi riteneva di essere lui investito del ruolo di assegnare o privare gli altri dei loro titoli). Su questa vicenda ci sarebbe molto, ma molto altro da dire, ma non voglio entrare in altri argomenti.

Durante quella occasione, comunque, Campochiari e Boldrin stavano commentando un mio video che era tra il serio e l’ironico, e che conteneva un elenco delle giravolte che i giornali avevano fatto sulla guerra in Ucraina fino a quel momento (eccolo qui: https://youtu.be/LXedXYjJIHY). Il signor Campochiari, che allora non conoscevo neppure di vista, mi accusò di avergli copiato un video, e mi accusò di essere un personaggio che “si spaccia per storico”. Tutto questo mentre il suo compare, sbrodolandosi di noccioline, sosteneva che io fossi un poverino che “non sa leggere e scrivere”.

Non credo serva dire che non mi sono mai detto storico, né penso serva sottolineare l’ironia di come questa faccenda sta finendo a quasi due anni di distanza, visto che sembrerebbe esserci qualcun altro ad aver spacciato titoli che non ha…

Già da questa occasione, soprattutto guardandola retrospettivamente, si comprende quale sia «l’arsenale» dialettico tipico di Mirko Campochiari. Infatti già allora Mirko Campochiari, che io non conoscevo – ripeto – neanche per sentito dire, mi accusava, nell’ordine di:

– Averlo copiato
– Avere un pubblico di “scimmie del circo” (parole sue)
– Non avere titoli né competenze per parlare di ciò di cui si occupava lui

In sostanza mi tacciava di essere un affabulatore che sfrutta l’ignoranza del pubblico che, a detta sua, non è in grado di distinguere uno che chiacchiera come “un ubriaco al bar” da uno che ha i titoli per parlare con saggezza, e immagino che a rappresentazione di quest’ultimo pensasse a se stesso.

Come accadrà poi in ogni momento successivo, già allora il signor Campochiari evitò accuratamente di entrare nel merito della contestazione, preferendo accusare la persona attraverso i suoi titoli e il pubblico che secondo lui la segue.

Fonte di quanto citato sino ad ora (min. 43:40):https://www.youtube.com/live/BikEa_XqxSs?si=TM8jntYHBlxndxY6&t=2620

In seguito a questo volgare episodio, frutto dell’unione di un personaggio che mi disprezza da quando ha capito che non prendo per oro colato ogni cosa esce dalle sue labbra, e di un altro che non mi conosceva affatto, ma che era già evidentemente convinto di poter (e dover?) essere l’unico a trattare certi argomenti, un amico comune ci mise in contatto e ne nacque una puntata di “chiarimento”.

Ospitai così Mirko Campochiari nel mio canale qualche giorno dopo i fatti, ecco qui il video: https://youtu.be/jH-vFEREzDw

Fu un episodio tutto sommato piacevole, in cui tuttavia appaiono chiarissime le differenze di metodo dell’uno e dell’altro. Alla fine della registrazione rimanemmo anche a chiacchierare per un paio d’ore ulteriori e finì quindi tutto con una stretta di mano virtuale.

Ritenevo quella pace “sincera”, e per me l’episodio finì lì. Pensi, presi pure per buone alcune cose che Campochiari mi riferì e che poi nel tempo si rivelarono colossali panzane, ma su questo non dirò nulla poiché si tratta di faccende sue private di cui mi parlò nel corso di una conversazione privata. Tuttavia lo sottolineo, dal momento che per me hanno avuto un peso nella formazione della mia opinione su di lui.

Ritenevo comunque il risultato di quel chiarimento già oltre le aspettative: avevo capito già da molto tempo come funziona YouTube, in Italia.

Anzi, posso forse ipotizzare che fosse lui a non avere ancora chiare le dinamiche del “gruppetto” in cui si era infilato, e fu forse per quello che ingenuamente si rese disponibile a fare quella puntata di chiarimento con me. Come vedremo, il suo approccio cambierà radicalmente nel prosieguo.

A supporto di quest’ultima considerazione mi viene in mente anche una telefonata che Campochiari mi fece poche settimane dopo il nostro incontro virtuale, durante la quale mi parlò di alcuni “dubbi metodologici” che gli erano sorti attorno a determinati, influenti, personaggi con cui aveva a che fare, e con cui io avevo già avuto a che fare in passato. Sembrava rendersi conto di molte cose che io ora Le sto raccontando, ma anche qui, eviterò di entrare in dettagli.

A proposito, mi permetto un inciso. Quando Campochiari mi imputa di aver litigato con numerosi altri personaggi (Boldrin, DuFer, Juanne Pili, EntropyForLife, e non mi ricordo manco quanti e quali altri) ha perfettamente ragione. Anzi, se sbaglia è probabilmente per difetto. Tutte quelle citate sono semplicemente altre persone che, prima di lui, hanno ritenuto ragionevole accusarmi di cose gravissime rigorosamente in mia assenza (e in qualche caso anche diffamandomi), mettendomi cose in bocca che non avevo mai detto e poi tagliandomi fuori da ogni possibilità di replica. Un metodo mafioso che, come ho detto, conosco molto bene, e qui su YouTube funziona molto bene. E lo chiamo “mafioso” per delle ragioni precise che sono frutto di anni di osservazione e di studio delle dinamiche di questa piattaforma, ma non La tedio oltre su questo punto.

Ritornando a noi, dopo quella “stretta di mano virtuale” mi dimenticai completamente di Mirko Campochiari, del suo canale Parabellum, e di quant’altro lo riguardasse. Per me la faccenda era chiusa, e per quasi un anno non ne seppi più nulla.

Dedicandomi alle mie cose, a un certo punto, nell’autunno del 2023, decisi di occuparmi di questioni militari, non certo con l’intento di passare per un “analista militare”, ma piuttosto con l’intenzione di completare il quadro che tratteggia il modo in cui vedo il mondo, e lo racconto quotidianamente.

Ne nacque così la mia piccola serie “siamo disarmati”, dove in cinque episodi affronto diversi argomenti militari, grazie anche al supporto e alle competenze di qualcheduno che per ragioni di ruolo e di professione preferisce rimanere anonimo.

Fu quello il momento in cui mi ricordai di Mirko Campochiari, che intervenne immediatamente scrivendomi diversi messaggi privati, e ripetendo contemporaneamente le stesse osservazioni pubblicamente, commentando il mio video.

Ritenni tuttavia le sue osservazioni molto parziali e non centrate, oltretutto lui mi diceva di “aver visto tutto il video”, ma evidentemente non era così poiché faceva osservazioni che avevo già fatto io nel corso dell’episodio, senza neppure rendersene conto. Insomma, mi convinsi – e con me coloro con i quali ho progettato la serie di video – che le sue osservazioni non erano adeguate a modificare o correggere il contenuto che avevo pubblicato, così mi limitai a ringraziarlo e la cosa finì lì.

Evidentemente questo deve averlo profondamente offeso. Forse tentava con quei commenti di accreditarsi ai miei occhi come consulente per la materia militare? Non lo so, fatto sta che di nuovo mi dimenticai di Mirko Campochiari, questa volta fino al marzo del 2024.

E finalmente arriviamo alla questione “calda”, quella cui Lei si riferiva nella diretta di ieri.

Alla fine di marzo mi vennero recapitati degli screenshot di un gruppo privato su Facebook nel quale il sig. Campochiari di nuovo parlava di me (senza che io potessi saperlo né replicare) con parole tutt’altro che accomodanti o rispettose.

Mi definiva “totalmente ignorante” del tema; mi accusava di essere uno che “si prepara in una settimanetta e poi pretende di erudire gli altri”; mi tacciava di aver detto “PUTTANATE” in numero “allucinante”, cose che avrebbe potuto correggere “un ragazzino” che gioca ai videogiochi di guerra.

Da queste accuse mi difesi, durante una delle mie dirette, e da qui iniziò l’escalation di cui Lei è a perfetta conoscenza.

Non c’entra nulla il fatto che il Campochiari abbia messo in difficoltà Marco Travaglio, cosa che lui sostiene essere la causa di tanto astio nei suoi confronti (se lo facessi io mi beccherei immediatamente del “vittimista” e del “piangina”). Chi scrive ha votato Silvio Berlusconi nel 2008 e nel 2013, non ne ho mai fatto segreto, e Le lascio immaginare che idea possa avere del direttore Travaglio, delle sue posizioni politiche, e del suo giornale.

Chi scrive non è un pacifista poiché non crede nella pace come valore assoluto; non è filorusso né un nostalgico sovietico, visto che al contrario è anti comunista. Chi scrive è un americanista convinto, che da mesi si sta preparando per provare nei prossimi anni ad andarci a vivere, negli Stati Uniti, e desidererebbe un mondo molto più occidentale di quello in cui non è costretto a vivere. Certamente non meno.

Chi scrive non ha guidato, come anche Lei ha lasciato intendere, un attacco congiunto nei confronti del sig. Campochiari insieme ai suoi “amici”, poiché chi scrive di “amici” semplicemente non ne ha. Non su YouTube, quantomeno.

E peraltro è sufficiente guardare lo “storico” dei contenuti per capire che come ho ospitato in passato Campochiari ho ospitato anche Dazibao, OttolinaTV e Lilin. Tutti personaggi dai quali, in termini ideologici, non potrei essere più lontano, ma che incredibilmente si sono dimostrati più ragionevoli e disposti al confronto di altri a me più “vicini” (?).

Molto più prosaicamente ciò che è accaduto è che tutti gli “amici” che si è fatto Campochiari in questi anni sono saltati sul carrozzone della polemica non appena io ho scoperchiato la questione. E sono amici tra virgolette tanto per lui quanto per me, visto che mi ha scritto, solo in questa occasione, gente che non sentivo da anni.

Ma va bene così.

La questione comunque è nata come Le ho descritto. In seguito a quelle ennesime accuse ricevute in quel gruppo privato Facebook da parte del sig. Campochiari, e con tutto il pregresso che Le ho ampiamente documentato, mi sono posto l’obbiettivo di capire cosa fornisse cotanta sicurezza e arroganza a Mirko Campochiari e cosa gli permettesse di essere considerato apparentemente unanimemente il massimo esperto dell’argomento. Padrone di tutte le competenze necessarie con in più il diritto di distribuire patenti di legittimità agli altri, se questi non si adeguano alle fonti che lui pretende gli altri utilizzino. Fonti che in ultima analisi penso si possano condensare in una sola: Parabellum stesso.

C’è da chiedersi tra l’altro con quale diritto Campochiari ritenga che quella che fa lui sia sempre legittima e sapiente “selezione” delle fonti, mentre quella che fanno gli altri si chiami sempre e solo “cherry picking”.

Così ho preso l’episodio della “intervista”, chiamiamola così, a Marco Travaglio e ho iniziato a guardare quali fossero le argomentazioni utilizzate per convincere il direttore di determinate faccende.

Partendo dal grafico famoso, cui anche Lei accennava, le domande nate da tali riflessioni nel tempo si sono moltiplicate, e ad oggi sono diventate ben 27. Le ho riepilogate sul mio sito web, La invito a darci un’occhiata: https://www.andrealombardi.blog/1310-le-domande-a-parabellum-parabellumrispondi.html

Specifico che i quesiti che io ho posto a Mirko Campochiari sono molto precisi e circoscritti, e riguardano questioni tecniche alle quali ci si aspetterebbe una risposta altrettanto circoscritta e precisa da parte sua.

Mi rendo conto che la puntigliosità delle domande, la loro quantità e la difficoltà oggettiva in cui Campochiari si trova in questo momento possano far considerare certamente “ruvidtà” le mie parole e i miei interventi. Questo lo accetto, quello che invece non trovo accettabile è che si sostenga che ci siano stati insulti “reciproci”, come Lei ha detto.

Io sono certamente stato duro nei confronti del sig. Campochiari, ma non l’ho mai insultato. Può essere che lo abbiano fatto delle persone che mi seguono, ma sono testimoni migliaia di persone del fatto che quotidianamente durante le mie dirette la moderazione è ferrea, e ogni insulto viene eliminato e il suo autore bannato. Poi è ovvio, in migliaia di commenti sotto i video è impossibile rimuovere tutto, ma del resto in ultima istanza ognuno è responsabile di ciò che scrive.

Di converso da parte di Mirko Campochiari in persona io sì che ho ricevuto insulti, e non solo. Recentemente sono stato paragonato a un maiale con il quale è inutile discutere. Sarà pure una dotta citazione, ma sempre ad un maiale sono stato paragonato.

Ma non solo.

Campochiari ha anche fatto pubblicamente delle affermazioni gravissime nei miei confronti, sostenendo che la mia community faccia “progetti di genocidio”, diffonda “teorie di eugenetica”, “razziste” e di altro tipo.

Sostiene inoltre di essere in possesso di materiale “molto compromettente” per la mia persona, dicendosi indeciso se inviarlo o meno a quelli che ritiene essere i “diretti interessati”. A casa mia queste parole sono un volgare tentativo di intimidazione. Di certo io non ho nulla da nascondere, ma di questo si tratta.

Anche di questo, Le fornisco la fonte: https://twitter.com/andrlmbrd/status/1780519869785469026

A fronte di tutto ciò io mi sono occupato della persona Mirko Campochiari, anziché dei suoi argomenti, solo in una circostanza e solo nel mio ultimo intervento.

Mi riferisco ai dubbi, ritengo legittimi, che ho iniziato ad avere sui suoi titoli, e in particolare sulla laurea in storia che ha sostenuto in passato – e a quanto pare sostiene ancora – di aver conseguito.

Ritengo tuttavia che si tratti di una questione legittima poiché, saremo spero d’accordo, l’eventualità che una persona millanti titoli che non possiede è una circostanza molto grave, che non riguarda più la sua persona bensì il credito di cui gode presso gli altri. È perciò un tema, come si dice, di interesse pubblico. E quindi molto diverso dalle mie caratteristiche personali che Campochiari tratta nelle sue accuse nei miei confronti.

Diverse circostanze mi hanno portato a dubitare dei titoli del Sig. Campochiari e le ho tutte specificate nel mio ultimo intervento al minuto 1:14:37, qui: https://youtu.be/eItw5TBubkA?si=xYarlRnb84la28sS&t=4477

La risposta, anche qui, è stata tutt’altro che chiara, e il sig. Campochiari anziché mostrare i titoli sembra aver iniziato a sostenere di avere conseguito la laurea in un momento della sua vita in cui non si chiamava ancora Mirko Campochiari, nome che avrebbe preso solo in seguito. Sostiene che per dimostrarlo cercherà le carte di questo cambio di nome, ma la domanda era semplicemente relativa alla laurea, sarebbe quindi stato sufficiente esibire quella per far scomparire ogni dubbio e mettere tutti a tacere.

Insomma, la questione ha preso una piega a tratti surreale e certamente spiacevole.

Le voglio anche fare una precisazione sulla questione da Lei trattata relativa ai video segnalati per questo, forse, “azzoppati”. La mia non era una lamentela o una affermazione perentoria che voleva attribuire alle segnalazioni dei seguaci di Campochiari la responsabilità del calo di visite dei miei video. Come ho riportato nelle domande sul mio sito web la questione era un altra. Ho portato infatti evidenze del fatto che nel gruppo Telegram di Mirko Campochiari diverse persone sostenessero di aver segnalato i miei video, e chiedevo a Campochiari di spiegare se fosse o meno d’accordo e cosa avesse fatto per evitare che il comportamento venisse emulato da altri. 

La sua risposta è stata che tutto ciò fosse il frutto delle mie scelte editoriali: «Hai scelto tu di creare un canale che attira odiatori, insultatori, complottisti, facendo del tuo meglio per attirare i peggiori parlando sempre in modo polemico, sgarbato, facendo dissing a tutti, tirando merda e tollerando commenti di insulti, la gente risponde, e ora piangi?».

Ho pensato di informarLa del mio punto di vista poiché ascoltandoLa ho avuto la sensazione di avere a che fare con una persona certamente molto distante da me, ma pur sempre gentile e corretta, e per questo Le ho inviato questa lettera.

La informo anche di un’altra cosa. Ho espressamente dichiarato in più occasioni di non essere disponibile a fare alcun confronto diretto e in tempo reale con Mirko Campochiari, e confermo ancora una volta quanto già dichiarato.

Il motivo non è che voglia fuggire da un confronto o non sia disposto a discutere quanto da me affermato. Tutt’altro. Ogni cosa che ho detto l’ho affermata pubblicamente, e in quanto pubblica è intrinsecamente criticabile. Penso però che sia una questione di metodo. Data la complessità degli argomenti trattati, e date le modalità di discussione tipiche di Mirko Campochiari, da lui tra l’altro rivendicate, ritengo più efficace che il confronto avvenga in modalità asincrona, dove ognuno si prende il tempo necessario per elaborare e confezionare una risposta ai quesiti dell’altro.

Al di là di questo La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, Le rinnovo il mio messaggio di rispetto e ringraziamento nei Suoi confronti, e rimango ovviamente a Sua disposizione per eventuali altri chiarimenti sulla faccenda. Ne approfitto anche per augurarLe buon Primo maggio.

Cordialmente,
Andrea Lombardi

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Andrea Lombardi

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