Guerra

Insaziabili: vogliamo la guerra pure in Georgia

Stiamo alimentando una rivoluzione "colorata" anche lì?

La Georgia è stata investita da un fiume di decine di migliaia di manifestanti che si sono riversati nelle piazze e nelle strade della capitale, Tbilisi, per protestare contro il Parlamento e il Governo del Paese.

Dove avete già visto questa scena in cui si mischiano le bandiere di una nazione dell’est Europa alle bandiere dell’Unione Europea?

Provate a rifletterci, perché queste persone sono salutate con affetto dagli occidentali che li considerano i nuovi partigiani europeisti scesi in piazza per fermare un governo filoputiniano (voluto da un Parlamento regolarmente eletto).

La legge sugli agenti stranieri

Il pretesto è persino secondario, a questo punto. Nasce tutto da quella che i giornali appellano come “legge controversa”, nota anche come “legge sugli agenti stranieri”.

In sostanza in Georgia viene approvata una legge che obbliga le ONG (e altri enti) che ricevono più del 20% dei propri fondi da altre entità poste in paesi stranieri a registrarsi in un apposito elenco come “agenti stranieri”.

Siccome in Russia esiste una legge come questa da una dozzina di anni, la chiamano anche “legge russa”.

Peccato che quasi nessuno sappia che negli Stati Uniti la legge sugli agenti stranieri esiste dal 1938. Se non ci credete eccola qua, sul sito del Dipartimento della Giustizia.

Esatto, anche gli Stati Uniti hanno una legge sugli agenti stranieri, avete capito bene.

Tra l’altro la legge americana è anche più subdola e potenzialmente pericolosa perché per definire l’agente straniero non usa criteri oggettivi come quella georgiana, che pone il limite del 20% dei fondi, ma si basa su criteri interpretabili e quindi può essere utilizzata, almeno in potenza, con più flessibilità.

Nonostante questo i nostri fini analisti giuridici ci raccontano che la legge georgiana e quella americana sono molto diverse e non si possono mica paragonare, perché quella americana era stata fatta per essere usata contro nazisti e sovietici, mentre quella georgiana è da usare contro Europa e Stati Uniti, e quindi non sono la stessa cosa. Ecco. Uffa. Leggere per credere.

Di fronte all’approvazione di questa legge, comunque, in Georgia scendono in piazza i partigiani europeisti, che sventolano la bandiera europea insieme a quella del loro Paese.

Secondo loro l’approvazione di questa legge impedirebbe alla Georgia di realizzare il suo sogno (sigh): entrare nell’Unione Europea.

Dove avete già visto queste scene?

Esatto, in Ucraina nel 2014, durante la rivolta di Euromaidan.

La situazione politica interna è complicata dal fatto che il Presidente della Georgia Salome Zourabishvili è contrario alla legge e ha posto il veto, ma questo può essere superato dal Parlamento con un voto a maggioranza semplice, cosa che sarà facile da raggiungere per il partito di governo.

Colpo di Stato in Georgia?

Adesso i politici europei e quelli americani hanno iniziato a minacciare apertamente i parlamentari georgiani. Se faranno entrare in vigore la legge sugli agenti stranieri verranno sanzionati, annuncia James O’Brien.

Chi è James O’Brien?

È il sottosegretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici del governo americano, che guarda caso martedì scorso si trovava proprio a Tbilisi, in Georgia, per far arrivare il messaggio forte e chiaro direttamente ai vertici politici del Paese.

Ma non c’è solo lui, in Georgia.

Ci sono anche i ministri degli Esteri di Estonia, Lituania e Islanda, che si sono uniti ai manifestanti di piazza fuori dal Parlamento georgiano.

C’è anche un video dove li si vede cantare l’inno europeo (ma chi l’ha mai sentito?).

Mancava solo Victoria Nuland per trasformarlo subito in un vero party.

La situazione è spaventosa

Mentre il mondo si interroga e si concentra sull’attentato a Robert Fico in Georgia sta andando in scena un copione già visto che dovrebbe impedirci di dormire la notte, nella situazione in cui ci troviamo.

La Georgia, insieme all’Ucraina, è uno dei paesi più sensibili per la Russia e la sua sicurezza nazionale. Già nel 2008, quando la NATO in seguito al vertice di Bucarest annunciò l’entrata nell’Alleanza di Ucraina e Georgia, la Russia invase quest’ultima.

Il colpo di Stato di Euromaidan del 2014 in Ucraina ha portato poi all’annessione della Crimea, com’è noto, e il continuo perseguimento da parte americana di una politica anti russa nel Paese ha causato l’invasione del 24 febbraio 2022 che ad oggi è ancora in corso.

La prospettiva di una sicura vittoria di Mosca mentre l’Ucraina sembra essere ormai piegata dall’esercito di Mosca ha per caso portato qualcuno ad alimentare le proteste e le contestazioni in Georgia?

Se davvero ci fosse lo zampino straniero significherebbe che l’intenzione è quella di obbligare Putin a intervenire anche lì, forse nel tentativo di indebolire la sua azione in Ucraina aprendo un secondo fronte di guerra.

Lo so, è una fuga in avanti e sto correndo forse troppo. Ma di questi tempi, è la storia stessa che corre veloce, e noi fatichiamo comunque a starle dietro.

Fate attenzione. Tenete d’occhio la Georgia.

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Andrea Lombardi

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