Europa

Vogliamo tutto lo scacchiere: Georgia, Ucraina, Moldavia…

La fame non si placa. Il vuoto è insaziabile. Dopo l’Ucraina è il turno della Georgia e della Moldavia. L’obiettivo è chiaro: accerchiare il Mar Nero con le pedine americane per contenere la Russia, e magari un giorno spolparla. Appena sarà possibile, dissolvere la federazione in una costellazione di staterelli falliti.

Mosca è un nemico pericoloso che va messo nel sacco. È troppo rischiosa la sua politica indipendente che potrebbe saldarsi con gli interessi di Pechino, il nemico oggi numero uno degli Stati Uniti.

In Georgia ci sono appena state le elezioni. Il partito di maggioranza Sogno Georgiano, che già esprime l’attuale governo, è stato confermato vincitore con il 53% delle preferenze.

Era un risultato atteso perché Sogno Georgiano è fortemente sostenuto dalla popolazione. Lo abbiamo visto anche nell’ultima settimana, quando i cittadini si sono mobilitati nel numero di centinaia di migliaia in sostegno del governo, scendendo nelle strade di Tbilisi.

Ovviamente di queste manifestazioni non c’è traccia sui nostri giornali, dove si vedono solamente quelle anti-governative, che in realtà hanno visto la partecipazione di poche migliaia di georgiani. Ma in Europa vengono gonfiate dalla stampa per farci credere che “i georgiani” sono stanchi di questo governo filo-russo.

La verità però è che il governo non è filo-russo. Sogno Georgiano è un partito europeista e filo occidentale. Lo potete comprendere da soli guardando le immagini dei comizi del partito, dove c’è sempre una grande bandiera europea sullo sfondo.

E allora come mai un partito così convintamente europeista in Europa lo definiamo “filo-russo”?

Semplice. Perché non è abbastanza europeista.

Il governo infatti si è rifiutato di entrare in guerra contro la Russia. Il governo si è rifiutato di diventare un’Ucraina 2.0. Il governo ha deciso che sì, l’Europa e l’occidente sono il suo orizzonte, ma non vogliono svendere il proprio paese e smembrarlo per diventarne parte.

Ma a noi europei delle volontà dei georgiani interessa poco. Noi vogliamo solo servire bene il padrone americano e aiutarlo a comprarsi una pedina importantissima nella sua guerra contro la Russia: quella Georgia che chiude e sigilla il Mar Nero.

La guerra lampo

Qualche giorno fa è uscita una notizia clamorosa. Alcuni alti funzionari americani hanno avvicinato l’ex primo ministro georgiano, sempre del partito Sogno Georgiano, per chiedergli di entrare in una guerra di 4-5 giorni contro la Russia.

«Tanto voi georgiani siete tre o quattro milioni, in quattro o cinque giorni i russi non potranno uccidervi tutti»

Così gli americani hanno rassicurato i leader di Tbilisi in risposta alle loro rimostranze a quella richiesta assurda.

La distruzione economica

L’Europa invece preme sulla Georgia affinché questa adotti le stesse sanzioni che adotta lei contro la Russia. Il problema è che l’economia georgiana verrebbe completamente smantellata e distrutta se il paese sanzionasse la Russia come lo stiamo facendo noi.

Sarebbe un suicidio economico.

Un auto sabotaggio ben peggiore anche di quello, già devastante, che stanno subendo gli europei.

E quindi il governo di Tbilisi, che è sì europeista ma non suicida, ha gentilmente declinato l’offerta.

Ora schiacceremo la Georgia

Ma gli Stati Uniti non la prendono bene quando le loro offerte, o quelle dei loro ambasciatori europei, vengono rifiutate. E ora è giunto il momento per la Georgia di pagare il prezzo del suo rifiuto ad adeguarsi ai diktat americani.

Così capirà che cosa significa essere occidentali.

Ecco perché è iniziata una campagna di propaganda feroce, come poche ne abbiamo viste, che ha lo scopo di dipingere il governo georgiano come filo putiniano.

Ecco perché l’Europa, cane da guardia americano, ha congelato centinaia di milioni di euro di fondi che erano destinati in sostegno alla Georgia per il suo percorso di ingresso nell’Unione Europea.

Ed ecco perché americani ed europei (insieme a George Soros) hanno investito miliardi nella propaganda interna alla Georgia stessa – usando le ONG – per cercare di rovesciare le volontà del popolo georgiano.

Attacco che ha costretto la Georgia a copiare una legge statunitense del 1938 sugli agenti stranieri. Legge che obbliga le ONG che percepiscono fondi dai paesi esteri a dichiararlo.

Ed ecco che subito abbiamo colto la palla al balzo per appellare anche quella legge come putiniana, strillando che il governo Georgiano voleva limitare le libertà e reprimere le contestazioni.

Peccato che quella georgiana sia una copia esatta della legge FARA americana, varata nel 1938. E che lo stesso Putin l’abbia a sua volta copiata da Washington nel 2012, sempre per proteggere il suo paese da attacchi simili.

La situazione è esplosiva

Ora la Presidente della Repubblica georgiana Salomé Zourabichvili dice che le elezioni sono state truccate. Dice che il Paese ha subito un’operazione speciale russa. E invita il popolo a rivoltarsi contro l’esito elettorale.

Ma sapete che Salomé Zourabichvili è nata a Parigi? È francese, e infatti nei primi anni duemila è stata ambasciatrice di Francia in Georgia.

Il vecchio governo, quello colluso con gli americani che ha provocato l’invasione della Russia nel 2008, l’ha poi fatta diventare ministro e infine è riuscito a promuoverla a Presidente della Repubblica.

Avete capito bene. La Repubblica di Georgia è presieduta da una donna francese, già ambasciatrice di Francia.

Chissà di chi farà gli interessi.

Io vi faccio il mio in bocca al lupo, ovunque vi troviate in Europa, se avete la sfortuna di abitarla. Da qui non torneremo indietro. Non lo so quanto ci vorrà, ma di sicuro Washington non mollerà l’osso. E credo che lo farà indipendentemente da chi sarà il prossimo presidente.

E la Moldavia?

La situazione è la stessa di quella georgiana, ma lì gli americani sono riusciti nel loro intento. Lì non c’è un governo che ha a cuore il destino del proprio paese. Ce n’è uno corrotto che invece lo ha svenduto.

Di nuovo, in bocca al lupo.

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Andrea Lombardi

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