Stati Uniti

Non vi dirò che ve lo avevo detto

Chi tra di voi mi conosce di persona sa benissimo che faccia sto facendo. Vale anche per quelli che proprio per avermi conosciuto di persona mi mal sopportano, anzi loro lo sanno ancora meglio.

Quelli che in particolare mi hanno conosciuto dopo il 22 giugno 2020, giorno in cui sono tornato in Italia dopo mesi di isolamento forzato in Irlanda causa lockdown planetario si sono sorbiti – chi per mesi e chi per anni – le mie invettive contro un apparente fantasma.

Forse qualcuno mi ha anche preso per un pazzo mitomane.

Comprendo. Non tutti hanno avuto il tempo di capire quello che stava succedendo in quel periodo, che ha irrimediabilmente segnato il futuro nel quale ci troviamo ora.

Ma adesso ci sono le prove.

Non un anonimo fesso che dalla sua stanzetta nera alza la voce, ma il più ricco uomo della terra ha fatto conoscere al mondo ciò che prima si poteva solo intuire, sempre che si fosse disposti a uscire dalla strada obbligata del pensiero unico: le elezioni americane del 2020 sono state manipolate.

Per me era chiaro come il sole, e oggi deve essere evidente a tutti.

Elon Musk dopo aver comprato Twitter assolda una squadra di giornalisti e gli consente di accedere senza filtri a tutte le chat di comunicazione interna all’azienda.

E cosa salta fuori? [Per chi volesse approfondire ho fatto un video]

In breve, che Twitter ha manipolato la realtà bollando come “fake news” notizie che poi si sono rivelate vere e che erano dannose per il Partito Democratico. Salta fuori che la piattaforma toglieva di nascosto visibilità agli account non-di-sinistra, o anche semplicemente di scienziati che esprimevano pareri in disaccordo con la politica del pensiero unico. Come per esempio un professore della Stanford’s che sosteneva che il lockdown fosse dannoso per i bambini. Boom. Senza che lui lo sapesse ogni suo tweet veniva inserito in una speciale lista che gli impediva di finire in trending.

Salta fuori dall’inchiesta che il tradimento del primo emendamento della Costituzione, quello che garantisce la libertà di espressione, avvenuto quando l’8 gennaio Donald Trump è stato cancellato da tutte le piattaforme digitali della terra, è stato compiuto consapevolmente e deliberatamente. Dalle comunicazioni interne è chiaro che i dirigenti di Twitter erano perfettamente consci del fatto che Trump non avesse violato alcun regolamento e che non avesse mai incitato alla violenza. Chiaro come il sole.

Vi dirò. Non c’è nulla in questa inchiesta che mi stupisce. Era già tutto trasparente, per chiunque abbia avuto voglia di vedere. E la dimostrazione che la maggior parte di noi ha il cervello fottuto e che anche una volta che l’ovvio è stato messo nero su bianco, come ora, è il semplice fatto che la notizia viene ignorata.

Uno scandalo di questa portata è anche più grave del Qatargate di cui si sta continuamente parlando. È più grave degli eventi del 6 gennaio a Capitol Hill. È una manipolazione chiara e manifesta dell’informazione pubblica, è una truffa elettorale, una azione da regime totalitario.

Eppure, il silenzio. Giornali, youtubers, televisioni, riviste. Tutti zitti. Al massimo qualcuno cita l’inchiesta per dire che non ne dovremmo parlare, perché “alimenta il complottismo”.

Sapete cosa vi meritate? Solo una cosa: le manganellate in bocca di Pinochet. Mazzate da spaccare tutti i denti dell’arcata dentale. Ma forse manco quelle sveglierebbero qualcuno. E allora no, vi meritate solo di stare nell’acquitrigno putrescente in cui già siete, e nel quale morirete senza esservi mai spostati da lì. Non ce ne faremmo un cruccio, se non fosse che la vostra miseria personale è diventata condanna collettiva.

Alla fine, pagheremo sempre noi.

Aiutami a continuare il mio lavoro

Se la newsletter, il Pantoprazolo, il Bugiardino e gli altri format sono di tuo gradimento (e se ti va e puoi farlo) potresti decidere di supportare il mio lavoro.

Posso fare tutto questo grazie a voi che mi sostenete. E per sostenermi ci sono molti modi.

Puoi abbonarti alla newsletter scegliendo un piano a pagamento.

In alternativa puoi abbonarti al Canale YouTube, o semplicemente donare su PayPal all’indirizzo cedipeggio@andrealombardi.it, oppure con un bonifico all’IBAN LT313250022724749783 (BIC REVOLT21) intestato ad Andrea Lombardi.

Preferisci donare in Bitcoin? Ecco il mio wallet: 3EUiEdNMakRm2gqVLi16wbyzPp1vwRDQsc

Grazie per il prezioso supporto.

Andrea Lombardi

Sono l'autore, ideatore e progettista di questo sito web e della maggior parte dei suoi contenuti. Il mio mestiere è realizzare su YouTube video di approfondimento giornalistico. Tutti i giorni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *