Censura

Il letargo dell’informazione

Alla fine è successo. È successo quello che era prevedibile sin dall’inizio: il Pantoprazolo, la mia puntata quotidiana di commento alla politica nazionale e internazionale, si prende una pausa forzosa.

Non ho ricevuto minacce (in realtà sì, ma per altre ragioni e di quelle comunque si sta occupando in questo momento la magistratura), non sono stato sospeso dalle piattaforme, ma ho capito che non è aria.

Dopo tre lunghi anni di attività quotidiana, senza pause e senza sconti (per me stesso), gli ostacoli sono diventati talmente tanti e talmente fitti che è arrivato il momento di tirare i remi in barca.

Smettere di remare, per far passare la tempesta

Il Pantoprazolo da ora sino almeno a metà settembre diventa un format settimanale. Libero dall’impegno quotidiano, questo mi permetterà di dedicarmi anche ad altro (compresa la newsletter) e potrò evitare di rimanere completamente dipendente dal buon funzionamento della rassegna stampa.

Format che sempre di più subisce ostruzioni da parte delle piattaforme, in particolare da YouTube. Negli ultimi giorni infatti il mio canale secondario, quello dedicato proprio al Pantoprazolo, ha subito di fatto uno stop.

Uno stop non dichiarato, un avvertimento mafioso che YouTube mi ha dato, facendomi capire che può tagliarmi le gambe quando vuole, senza neppure dichiararlo apertamente.

Dopo la pubblicazione di uno short nel quale esponevo un paradosso giuridico relativo al reato di violenza sessuale, YouTube mi ha contrassegnato quel contenuto come “inadatto agli inserzionisti”, e da quel momento in poi ha praticamente azzerato la visibilità a tutti i video che ho caricato successivamente.

Il colmo lo abbiamo raggiunto durante la diretta di sabato scorso, quando la puntata del Pantoprazolo è stata demonetizzata ancor prima del suo inizio, azzerando in questo modo anche la visibilità di quel contenuto.

Che fare di fronte a questo sopruso?

La scelta migliore è attendere. Attendere che il sonno della ragione termini con un risveglio generale. Ci vorranno anni, non so quanti, ma nel frattempo troverò altri modi per raccontare la realtà.

Infatti non si ferma nulla, cambia solo forma (e format). In attesa di tempi migliori.

Se volete saperne di più, l’ho spiegato in questa puntata.

P.S. Andiamo a Miami

Il mio approfondiemnto su Chico Forti, l’assassino che ci ha ingannati per 20 anni, sta per essere tradotto in inglese, così come il libro di Marco Strano sul caso Chico Forti.

A settembre, infatti, voleremo entrambi a Miami a presentare ufficialmente i nostri lavori di fronte al Miami Dade Police Dept., alla Procura e alle autorità politiche della Florida.

Avete capito bene, vi porto in tour a Miami entrando dalla porta principale. Ne vedremo delle belle.

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Andrea Lombardi

Sono l'autore, ideatore e progettista di questo sito web e della maggior parte dei suoi contenuti. Il mio mestiere è realizzare su YouTube video di approfondimento giornalistico. Tutti i giorni.

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